Nel cuore verde della Valle Anzasca si snoda un sentiero che sembra uscito da una fiaba. Parte dalla piazza municipale di Macugnaga, incorniciata da case in pietra e legno realizzate secondo la tradizione Walser, e segue l’antica via dei minatori: un percorso carico di storia, che attraversa boschi, ruscelli e silenzi alpini.
Dopo un breve tratto su asfalto e il passaggio su un ponte che attraversa il torrente Anza, il cammino prosegue lungo una comoda sterrata pianeggiante, scandita dal suono dell’acqua e ben segnalata da cartelli bianco-rossi e gialli. Il tracciato, adatto anche con i passeggini, è perfetto per una passeggiata in famiglia o se desiderate trascorrere una giornata di quiete nella natura.
La meta è il Lago delle Fate, un piccolo gioiello incastonato nella conca di Quarazza. Le sue acque color smeraldo custodiscono storie di creature magiche e antiche leggende. Alimentato da una diga costruita nel 1952, il lago ha parzialmente sommerso il vecchio borgo di Quarazza, di cui restano oggi una chiesetta e una fontana. Tra spiaggette di ciottoli, prati aperti e aria frizzante, il luogo invita a rallentare e godervi la sosta.
Se avete voglia di salire ancora un po’, potete proseguire verso l’Alpe Cortenero, antico insediamento alpino da cui si apre una vista mozzafiato sulle imponenti vette del Monte Rosa, le cosiddette “quattro sorelle”: Punta Gnifetti, Punta Zumstein, Punta Dufour e Punta Nordend.
Fino a questa seconda tappa, l’itinerario dura circa 3 o 4 ore tra andata e ritorno, con un dislivello contenuto (+ 85 metri solo per l’andata). Il periodo ideale per questa bella escursione va da aprile a ottobre.
Un’esperienza slow, autentica e immersiva, dove si incontrano natura, storia e un pizzico di magia.
Lasciatevi incantare… e partite alla scoperta del Lago delle Fate.
Foto di copertina: Lago delle Fate, Ph. Maria Cristina Tomola